Pubblicato su politicadomani Num 92-93 - Giugno/Luglio 2009

Novità editoriali
Io? Curo gli inesistenti…

di Giuseppe Della Monica

Intervista ad Aldo Putignano, curatore della "Enciclopedia degli scrittori inesistenti"

Dottor Putignano, lei ha curato assieme a Giancarlo Marino l'"Enciclopedia degli scrittori inesistenti"…
"Sì, è vero, sono responsabile di questa follia collettiva, un progetto enciclopedico che non ha alcuna utilità pratica, se non ad alimentare l'amore per la lettura, che poi è quello che ci ha spinto a raccogliere in un solo volume vita e opere di persone mai esistite e che - probabilmente - mai esisteranno".
Dunque lei è un curatore…
"Sì faccio questo lavoro atipico oramai da molto tempo, ho curato opere e persone difficili ed anche impossibili. Con gli inesistenti è la prima volta".
Mi faccia capire bene: essendo un curatore lei è laureato in Medicina…
"No questo mi manca. Per ora sto facendo pratica, ma non escludo, in futuro…"
Allora lei esercita abusivamente la professione medica!
"No, guardi, non ci siamo capiti: io curo i testi!"
E quindi è uno psichiatra, o un giudice…
"Nooo. Intendo i libri!"
Ah, ho capito: lei si mette con l'ago, il filo, la colla, stira le pagine, toglie le orecchiette, mette copertine…
"Sì, anche perché poi rischiamo di perderli, si sa verba volant, io li prendo con il retino e cerco di farli entrare nelle pagine."
E… senta… visto che lei è un curatore, quale è stata la sua cura maggiore nel curare questo volume?
"L'importanza degli autori è sempre relativa. Nel caso di scrittori inesistenti è del tutto arbitraria. Quindi bisognava scontentare delle persone che non si sarebbero mai lamentate per questo. Una responsabilità dunque ancora più forte. Inoltre c'è anche un problema stilistico: una letteratura inesistente è anche un modo per riflettere sulla letteratura che c'è e c'è stata, verificarne le mancanze, il gradimento… E quindi andare un po' ad esplorare la nostra storia senza una controprova, verrebbe da dire, e quindi con il privilegio della fantasia lasciata scorrere liberamente".
E fra i testi che ha inserito, quali sono quelli che le hanno dato più cure?
"L'attività più divertente, al di là delle singole schede e dei singoli testi, è stato questo collegamento, questo dialogo fra persone impossibili, a volte ci sono schede che richiamano altri autori, oppure opere che denunciano influenze di autori precedenti sempre inesistenti. Ci sono poi i critici, che mi hanno molto divertito, io faccio per professione il critico, e leggere recensioni verosimiglianti di opere insistenti, oltre che paradossale, è anche molto gradevole, mi creda".
Un'ultima cosa: nel libro c'è anche una mia scheda. Dunque io sarei un curato?
"Un curato? Lascio giudicare ai lettori i risultati, in questo caso".
Giuseppe Della Monica

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